LA MARCHIGIANITA DI RAFFAELLO / 500 anni

Lo spirito della marchigianita si ritrova nella personalità di Raffaello, in particolare nel tema della formazione del giovane Raffaello legata al padre Giovanni Santi e alla grande cultura rinascimentale di Urbino. Nelle VITE Giorgio Vasari definisce la vita di Raffaello più un romanzo che una cronaca. L apprendistato nella bottega del padre Giovanni Santi si basa su elementi non realistici. Scrive il Vasari:

È CRESCIUTO CHE FU COMINCIÒ A ESERCITARLO NELLA PITTURA, VEDENDOLO A COTAL ARTE MOLTO INCLINATO,DI BELLISSIMO iNGEGNO. ONDE NON PASSARONO MOLTI ANNI CHE RAFFAELLO ANCORA FANCIULLO GLI FU DI GRANDE AIUTO IN MOLTE OPERE DEL PADRE. In questo rapporto artistico che non e di bottega come sarà poi con il Perugino,Raffaello appese l arte del dipingere. Ma non solo Raffaello diverrà grazie agli insegnamenti paterni anche uno scrittore.Famose le sue poesie d’amore e la lettera a Papa Leone X inserita da un altro maestro della Corte Urbinate, Baldassar Castiglione nella sua opera IL CORTIGIANO. Dunque i primi insegnamenti di Raffaello si rifanno ai paesaggi Urbinate alle opere del padre Giovanni Santi e alla lettura della sua opera letteraria CRONACA.D altronde un padre così legato alla cultura del Montefeltro era il tramite perfetto affinché il giovane Raffaello trasse indelebili impressioni dalla immensa raccolta raccolta di capolavori presenti nel Palazzo Ducale di Urbino. Nell equilibrio classico del palazzo di Federico e nella sua architettura ispirata all antico e ai rapporti della proporzione classica, si ritrovano le basi dell ideale classico di Raffaello. Accennavo ai contributi pittorici di Raffaello alle opere del padre. Basta visitare la pala di Montefiorentino o la cappella Tiranni in San Domenico a Cagli, in particolare nella lunetta superiore dell affresco . Questa collaborazione si verificherà più tardi con il maestro Piero Perugino nella predella attribuita a Raffaello nella chiesa di Santa Maria Nuova a Fano. Come ci dice il Vasari dunque la marchigianita di Raffaello e il frutto di una connessione tecnica pittorica del Santi e la cultura di un uomo di corte e la visione lucida di un attento estimatore della Pittura dell epoca e appassionato della trattatistica contemporanea. Il Cortegiano di Baldassar Castiglione che si svolge nella splendida location della sala delle Veglie a Palazzo Ducale,fu per Raffaello un fulmine a ciel sereno che influenzerà anche la sua esperienza artistica più matura nelle STANZE VATICANE. In particolare nel progetto simbolico e iconografico della STANZA DELLA SEGNATURA si ritrova il rapporto di Raffaello il divin pittore e architetto del Papa con la CRONACA DEL PADRE Giovanni Santi relativamente all elevazione intellettuale del SIGNORE attraverso le virtù e le arti liberali fino alle MUSE, oltre che nel rapporto con l idea pierfrancescana del tempio circolare che attraverso BRAMANTE si ripresenta nelle opere di Raffaello fino alla concezione della Disputa vaticana. A Raffaello viene riconosciuto metaforicamente il merito di avere guarito con le sue imprese una città malata la Roma dei Papi. Il suo ideale della CITTÀ IDEALE che possiamo continuare ad ammirare a Palazzo Ducale fu per lui lustro ma anche un accanimento stimolato da una sorte maligna che nel caso del DIVIN PITTORE si accanisce contro gli uomini di maggior iNGEGNO.

PAOLO MONTANARI