Nome ormai consolidato nel panorama narrativo italiano per quanto riguarda il thriller, Massimo Lugli riversa nei suoi lavori quanto assorbito sul terreno come giornalista di nera. Protagonista dei suoi romanzi un giornalista: Marco Corvino, appunto di cronaca nera, che deve vedersela con serial killer e psicopatici che si muovono in una Roma quanto mai oscura.

Le storie sono a tinte forti e Lugli non risparmia al lettore crudezze e crudeltà somministrate con un linguaggio esplicito che lascia ben poco all’immaginazione. Che dire di più? Il thriller è ben strutturato, il protagonista simpatico, le figure che si muovono di contorno credibili e ben tratteggiate. La storia ti prende e ti porta fino alla fine in un crescendo di efferatezze e colpi di scena a volte spiazzanti, a volte un po’ meno, ma il lavoro non è da buttar via e con un certo compiacimento scopriamo che anche il noir italico abbraccia stili e tematiche in maniera meno provinciale e con quella durezza che ormai caratterizza il quotidiano anche dell’ex Bel Paese. Consigliato.