CRISI ECONOMICA O… CRISI CULTURALE?
La parola ormai ricorrente da oltre un lustro a questa parte è sicuramente “crisi”, quello che però ancora sfugge è l’ambito di tale concetto: ossia è solo crisi economica o c’è dell’altro? Cerchiamo di fare una piccola genesi. Da qualche anno a questa parte non possiamo non rilevare un “imbarbarimento” della società a più livelli.

Ci viene in soccorso il termine cultura affiancato alle più disparate situazioni che nulla hanno a che fare con essa(un esempio per tutti la cultura dello sballo). Aprire la tivù e scoprire che il confronto è ormai ridotto all’invettiva e al puro esercizio di mera sopraffazione verbale è un tutt’uno. Non parliamo poi dell’involgarimento relativo a certe tematiche che tengono compagnia il telespettatore durante tutta la giornata. Social network. La situazione non migliora. Tutti dicono la propria e la dicono per le spicce. L’approfondimento è una chimera, la fa da padrone lo slogan da stadio, il turpiloquio domina incontrastato. Naturalmente estremizziamo poiché esistono isole culturali nel mare magnum della maleducazione.
Il problema è questo: siamo nella cosiddetta società liquida e le contaminazioni sono all’ordine del giorno, come nel migliore contenitore televisivo che passa dalla biancheria intima di Belen al dramma dei profughi siriani.
Minestrone? Potpourri? Hellzapoppin? Di tutto un po’ e poco di tutto.
Se poi siamo sempre agli ultimi posti per quanto riguarda i famosi libri letti cadauno, se per la cultura da noi si investe la metà che in altri Paesi, se la nostra libertà di stampa è….lasciamo perdere, la domanda sorge più che spontanea: ma è solo crisi economica?
Semplice la risposta: NO, non può essere solo crisi economica, la nostra è una crisi che arriva da lontano.